Il carcere è lo specchio infranto della democrazia. Confine di voci soffocate dal silenzio paradossale di chi vive e non esiste, datato per sempre per ciò che è stato. Il grado di democrazia di un Paese si misura dallo stato delle sue carceri e delle sue scuole, quanto più le carceri saranno scuola e quanto meno le scuole saranno carceri tanto più sviluppata sarà la civiltà di una comunità sociale. Contro “il fine pena mai”, perché la pena non sia una punizione o una vendetta, ma rappresenti essa stessa un diritto, quello di ripensare se stessi e ritornare ad essere quel che non si è stato.
GIUSEPPE FERRARO
Professore presso il Dipartimento Teorie e Metodi Scienze Umane e Sociali, Università Federico II, Napoli